17 novembre 2013

Vittorio Brumotti: “Il tempo? Non si ferma, va abbombazza!”

Brumotti compie evoluzioni con la sua bike
“Adesso sono qui con voi, ma stasera sarò in Umbria, domattina a Roma e domani sera in Calabria”. Cosa sarebbe il poliedrico Vittorio Brumotti senza l’adrenalina del movimento? Dividendosi tra gli impegni di sportivo, d’inviato del Tg satirico Striscia la Notizia e di personaggio pubblico è naturale che per il 33enne campione la parola d’ordine sia velocità di reazione. Cosa rappresenta allora il tempo per il ligure 100% Brumotti? La domanda l’abbiamo posta direttamente al detentore di 9 record mondiali di bike trial riconosciuti dal Guinness dei Primati. Un atleta ‘advanced’ che, in qualità di testimonial di Chronotech, ieri pomeriggio è stato ospite d’onore nel centralissimo negozio milanese B Hip! di corso Vittorio Emanuele per incontrare media e fan.

Come ti vedi nel ruolo di testimonial di questo brand?
Bene, perché avendo potuto conoscere e dialogare direttamente con il boss di Chronotech, ho capito che avrei potuto metterci del mio. Lo stesso mi succede a Striscia: parlando direttamente con Antonio Ricci, senza intermediari, mi sento più libero di proporre variazioni e metterci del mio. E poi apprezzo davvero chi crede in me. Sono come un vecchio samurai: piuttosto mi ammazzo, ma ti porto il prodotto ovunque. Do il massimo: 100% Brumotti.

Parlando di orologi la domanda sorge spontanea: cos’è il tempo per te?
Il tempo per me non si ferma mai, va abbombazza! Ho intere giornate e settimane convulse, dove bisognerebbe tirare il freno a mano. Ma, pur essendo sempre in giro come una trottola, cerco comunque di tornare a Milano appena posso per stare con la mia fidanzata (la conduttrice televisiva Giorgia Palmas, ndr).

Quali valori condividi con Chronotech?
Sono 70 i tatuaggi di Brumotti
Mi piace perché è un marchio che negli ultimi anni ha goduto di grande successo riavvicinandosi al popolo (sic!). Nonostante io abbia avuto un percorso di vita che mi ha portato a toccare il cielo con un dito, non rifuggo infatti la mia vera natura: rimango sempre uno del popolo e mi piacciono oggetti a esso vicini. Il vero lusso oggi non è avere la Ferrari ed essere di fatto soli: è avere la percezione di quanto si è fortunati su una piccola automobile a Katmandu. È rendersi conto che spesso abbiamo tutto, forse troppo, e ridimensionare il nostro stile di vita per tornare a essere quello che eravamo diversi anni fa, prima che scoppiasse la crisi.

La crisi ha giocoforza spinto molti a mutare lo stile di vita...
Allestimento a tema bike nel negozio B Hip! di Milano
E' vero, ma non in maniera del tutto negativa. L’altro lato della medaglia è che ci avvicina e ci unisce - com’è successo in Spagna dove si sono formati gruppi di giovani uniti dagli stessi ideali - e magari ridimensiona i bisogni facendoci riscoprire qualcosa che avevamo abbandonato. Un esempio positivo? Grazie alla crisi ho visto in giro molte più bici...

Per cambiare argomento, nella campagna Chronotech mostri alcuni dei tuoi tanti tatuaggi. Quanti ne hai esattamente?
Ne ho 70 disseminati su tutto il corpo. Il primo, dietro al collo, l’ho fatto a 18 anni, a Riccione. Il più recente è un ripasso di un preesistente tatuaggio sull’avambraccio. Mi appassionano al punto che mi piacerebbe avere un blog per poter dare consigli a chi me li chiede su questo tema.
(Laura Brivio - Copyright foto: Golden Backstage)