Brumotti compie evoluzioni con la sua bike |
Come ti vedi nel
ruolo di testimonial di questo brand?
Bene, perché avendo potuto conoscere e dialogare direttamente
con il boss di Chronotech, ho capito che avrei potuto metterci del mio. Lo
stesso mi succede a Striscia: parlando direttamente con Antonio Ricci, senza
intermediari, mi sento più libero di proporre variazioni e metterci del mio. E
poi apprezzo davvero chi crede in me. Sono come un vecchio samurai: piuttosto mi
ammazzo, ma ti porto il prodotto ovunque. Do il massimo: 100% Brumotti.
Parlando di orologi
la domanda sorge spontanea: cos’è il tempo per te?
Il tempo per me non si ferma mai, va abbombazza! Ho intere giornate e settimane convulse, dove bisognerebbe tirare il freno a mano. Ma, pur
essendo sempre in giro come una trottola, cerco comunque di tornare a Milano appena
posso per stare con la mia fidanzata (la conduttrice televisiva Giorgia Palmas, ndr).
Quali valori
condividi con Chronotech?
Sono 70 i tatuaggi di Brumotti |
Mi piace perché è un marchio che negli ultimi anni ha goduto
di grande successo riavvicinandosi al popolo (sic!). Nonostante io abbia avuto un
percorso di vita che mi ha portato a toccare il cielo con un dito, non rifuggo
infatti la mia vera natura: rimango sempre uno del popolo e mi piacciono
oggetti a esso vicini. Il vero lusso oggi non è avere la Ferrari ed essere
di fatto soli: è avere la percezione di quanto si è fortunati su una piccola automobile
a Katmandu. È rendersi conto che spesso abbiamo tutto, forse troppo, e ridimensionare il nostro stile di vita per tornare a essere quello
che eravamo diversi anni fa, prima che scoppiasse la crisi.
La crisi ha
giocoforza spinto molti a mutare lo stile di vita...
Allestimento a tema bike nel negozio B Hip! di Milano |
E' vero, ma non in maniera del tutto negativa. L’altro lato della medaglia
è che ci avvicina e ci unisce - com’è successo in Spagna dove si sono formati gruppi di giovani uniti dagli stessi ideali - e magari ridimensiona i bisogni facendoci riscoprire qualcosa che avevamo abbandonato. Un esempio positivo? Grazie alla crisi ho visto in
giro molte più bici...
Per cambiare
argomento, nella campagna Chronotech mostri alcuni dei tuoi tanti tatuaggi. Quanti ne hai esattamente?
Ne ho 70 disseminati su tutto il corpo. Il primo, dietro al
collo, l’ho fatto a 18 anni, a Riccione. Il più recente è un ripasso di un preesistente
tatuaggio sull’avambraccio. Mi appassionano al punto che mi piacerebbe avere un blog per poter dare consigli a chi me li chiede su questo tema.
(Laura Brivio - Copyright foto: Golden Backstage)